martedì 19 ottobre 2010

1. IL GIOVANE GIULIO MAZARINO

da 
VITA E POLITICA DI 
GIULIO MAZARINO
di 
Dario Coppola e Gloria Gazzola
(1983)

Giulio Mazarino (o Mazzarino) è stato un uomo dal carattere alquanto misterioso e, perciò, l'analisi psicologica del soggetto umano resta difficile; il giudizio formulato dagli storici sul suo operato rimane un po' sommario e dà adito a dubbi: "fu malgrado tutto un grande ministro". Una tale affermazione è troppo semplicistica per descrivere un personaggio storico così importante: egli non viene mai paragonato abbastanza  dagli storici ai suoi contemporanei.
Per conoscere Mazarino bisogna, allora, leggere i suoi quaderni personali e, soprattutto, le numerosissime lettere che formano un volume di grande mole: in questi documenti si sente palpitare la Francia malata, che il cardinale ha cercato di curare come meglio ha potuto fare. 
Inizialmente Mazarino non si dimostrava né garbato, né moderato, nonostante egli sarebbe successivamente divenuto, per vocazione, un diplomatico di carriera. Egli aveva "sangue nelle vene" e ci mancò poco che non finisse male; dovette disciplinarsi, riflettendo a lungo, e affrontare moltissimi ostacoli per diventare, poi, il signore che fu soltanto dopo aver superato l'età dei venticinque anni.
Mazarino veniva dal nulla e questo spiega lo scarso interesse per la finanza francese, una lacuna che gli costerà cara. La di lui famiglia bazzicava a Roma fra i domestici della famiglia dei Colonna; suo padre, essendo nato a Mazara, fu perciò chiamato Mazarino: questo particolare dell'origine del nome sarà  utilizzato contro il futuro cardinale dai suoi nemici. 
Giulio nacque il 14 luglio 1602 a Pescina negli Abruzzi; un suo fratello divenne frate domenicano: di lui il Boulanger afferma che la sua ambizione era tanto grande quanto la sua idiozia; ebbe anche quattro sorelle delle quali tre si sposarono rispettivamente a un Martinozzi, a un Muti, e a un Mancini; le figlie di quest'ultimo erano belle ed è noto che il giovane Luigi XIV pensò di fare di una di loro la regina di Francia. 
I genitori del piccolo Giulio lo fecero studiare a Roma dai Gesuiti ed egli imparava "miracolosamente".
A diciassette anni accompagnò in Spagna il suo giovane protettore e amico Gerolamo Colonna: entrambi studiarono all'Università di Alcalà per tre anni.
Giulio era, tra l'altro, un accanito giocatore di carte e di dadi. Inoltre, ci mancò poco che Giulio non si sposasse durante la sua permanenza a Madrid se i Colonna non lo avessero, per tempo, richiamato a Roma. 
Pieno di ambizione, Giulio divenne in fretta dottore.
Appena scoppiò la guerra di Valtellina, il papa vi mandò un piccolo esercito, del quale un principe Colonna avrebbe avuto un reggimento e, così, anche il venticinquenne Giulio ottenne il grado di capitano per comandare una sua compagnia: fu proprio lui a redigere le lettere, a soppesare i termini dei negoziati, a seguire il principe Colonna e a "galoppare" secondo il bisogno. Il giovane capitano sembrava operare meraviglie! Egli aveva compiuto l'ardito prodigio di arrestare due armate, un fatto che suscitò in tutta l'Europa stupore e ammirazione.
In seguito, l'impeccabile giurista Giulio Mazarino fu mandato a Ferrara; la sua ambizione, tuttavia,  lo portò presto a Roma, città nella quale egli si fece trasferire.
Gli storici e gli scrittori di Francia furono d'accordo nel riconoscere i meriti militari di Mazarino. Il Benedetti, collaboratore devoto e intelligente di Mazarino, e altri valorosi guerrieri che furono con lui testimoniarono le sue gesta; soltanto lo storico francese Michelet narrò in modo discorde dagli altri storici le gesta di Mazarino a Casale, ma - a detta del Silvagni - Michelet fece questa operazione con un'intenzione calunniosa meditata che spesso e troppo "ne guidò l'accesa fantasia e la penna magistrale".
In seguito, l'impeccabile giurista Giulio Mazarino fu mandato a Ferrara; la sua ambizione, tuttavia,  lo portò presto a Roma, città nella quale egli si fece trasferire.


Fonti bibliografiche
Marcel Boulanger, "Mazarino", trad. italiana di A. Enrici del testo originale francese, Ed. Corbaccio dall'Oglio, Milano, 1954.
Umberto Silvagni, "Il Cardinal Mazzarino: con ricerche nove e documenti inediti", Ed. Fratelli Bocca, Torino, 1928.

1. (continua)

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